La Dott.ssa Paola Cricco ha conseguito studi giuridico-economici presso la LUISS Guido Carli e a livello lavorativo si è occupata di diversi tipi di contabilità e bilancio (dalle microimprese al gruppo bancario). Attualmente è alle dipendenze di un’Autorità di settore e collabora con il CESTUDEC. Tra le tematiche di maggior interesse personale la storia contemporanea, la sicurezza economico-finanziaria e la sostenibilità delle finanze pubbliche. Per commenti e informazioni: p.cricco@live.it
Tutti gli articoli per il mese di luglio 2012
Paola Cricco Recenti tendenze nel riciclaggio e nel suo contrasto in Italia
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 29 luglio 2012
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29 luglio 2012 Gagliano Giuseppe La critica dell’organizzazione industriale del mondo moderno di Herbert Marcuse nell’interpretazione di Giuseppe Bedeschi
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 29 luglio 2012
https://centrostudistrategicicarlodecristoforis.wordpress.com/2012/07/29/29-luglio-2012-gagliano-giuseppe-la-critica-dellorganizzazione-industriale-del-mondo-moderno-di-herbert-marcuse-nellinterpretazione-di-giuseppe-bedeschi/
Giuseppe Miceli Legalità. Per contrastare la camorra necessario individuare le sue nuove frontiere di investimento. Intervista a Corrado Lembo, Procuratore capo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere
Docente in materia di diritto penale militare e processuale militare e in materia di diritto tributario, contabilità aziendale, contabilità di stato, economia politica e diritto commerciale. Ha conseguito il titolo di Consigliere giuridico nelle Forze Armate presso l’ISSMI e ha operato nei Reparti Scelti di Anti-terrorismo della Guardia di Finanza. Collabora in qualità di redattore per alcuni periodici e riviste specializzate: La discussione, Ondanews, Ficiesse, Carabinieri d’Italia Magazine.
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 28 luglio 2012
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Gagliano Giuseppe Anticapitalismo,antiliberalismo e antiscientismo nella riflessione dell’Internazionale Situazionista
L’Internazionale Situazionista nasce il 28 luglio del 1957 a Cosio di Arroscia, in provincia di Imperia, dalla fusione di alcuni componenti dell’Internazionale lettrista, del Movimento internazionale per una bauhaus immaginista, o MIBI, del movimento CO.BR.A. e del Comitato psicogeografico di Londra.Il programma dell’Internazionale situazionista è quello di creare situazioni, definite come momenti di vita concretamente e deliberatamente costruiti mediante l’organizzazione collettiva di un ambiente unitario e di un gioco di eventi. Le situazioni vanno create tramite l’Urbanismo Unitario, un nuovo ambiente spaziale di attività dove l’arte integrale ed una nuova architettura possano finalmente realizzarsi. I situazionisti si propongono di inventare giochi di una nuova essenza, ampliando la parte non-mediocre della vita, diminuendone, per quanto possibile, i momenti nulli. Anagraficamente il gruppo dura circa 15 anni, durante i quali si sposterà dal terreno delle avanguardie artistico-letterarie da cui era partito, verso quello più ampio, ma non per nulla alieno, della critica rivoluzionaria. Campo, quest’ultimo, in cui finirono per incontrare e valutare positivamente, le analisi compiute da settori vicini al KAPD (Partito Comunista Operaio), movimento contro il quale Lenin scrisse “Estremismo, malattia infantile del socialismo”. Figure di spicco del movimento, a cui si dovranno la maggior parte degli sviluppi teorici dell’Internazionale, sono il francese Guy-Ernest Debord (autore del testo chiave “La società dello spettacolo”), il danese Asger Jorn, il belga Raoul Vaneigem e l’italiano Giuseppe Pinot-Gallizio. Nel 1972 a forza di scissioni ed espulsioni varie, Debord e Sanguinetti si ritroveranno praticamente unici rappresentanti dell’Internazionale, disgustati tra l’altro da quanto avvenuto durante l’ottavo congresso tenutosi a Venezia, invaso da pro-situ. Per questo si deciderà per l’autoscioglimento non prima di aver dato alle stampe l’ultimo scritto dell’Internazionale: “La veritable scission dans l’Internationale”.L’Internazionale situazionista è stata ed è un termine di paragone scomodo per le sinistre “istituzionali” dei vari paesi. I situazionisti hanno sempre attaccato, sin dagli inizi negli anni ’50, i regimi totalitari come quelli sovietico e maoista. Gli attacchi ai regimi comunisti erano formulati con gli strumenti situazionisti dell’analisi marxista. A distanza di 30 anni, quei testi sono stati riconosciuti come classici di analisi marxista. Il paragone scomodo per la sinistra istituzionale è duplice: da una parte per il ruolo cruciale, riconosciuto dagli studiosi del periodo, che i situazionisti ebbero nello scatenare e alimentare il Sessantotto. Il che esprime un giudizio eloquente sul modello di azione politica della sinistra istituzionale, negli anni ’60 ostile ai situazionisti, e spesso ai movimenti in generale; d’altra parte per il paragone sulla validità delle analisi teoriche. L’analisi marxista della Società dello spettacolo, così come altri testi di analisi marxista pubblicati dai situazionisti, sono tutt’oggi di grande attualità, e suonano adesso quasi ovvi, quando prima inaccessibili perché troppo all’avanguardia. Secondo alcuni autori, le teorie sposate dall’Intellighenzia della Sinistra istituzionale in quegli stessi anni, come l’althusserismo, il maoismo, l’operaismo ed il freudo-marxismo, non godono della stessa capacità che ha il situazionismo di rappresentare il momento storico in cui viviamo.
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 28 luglio 2012
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Gagliano Giuseppe Totalitarismo,antiliberalismo e antiamericanismo in Alain De Benoist
Alain de Benoist (Saint-Symphorien, 11 dicembre 1943) è uno scrittore francese, fondatore del movimento culturale denominato Nouvelle Droite (Nuova Destra), del quale è stato animatore insieme a Guillaume Faye, Pierre Vial, Giorgio Locchi.Ha studiato legge, filosofia, sociologia e storia delle religioni.Tra il 1961 e il 1966, ha fatto parte della Fédération des étudiants nationalistes (FEN) e del Mouvement nationaliste du progrès (MNP). Ruppe i rapporti con tali partiti all’età di 23 anni.Nel 1968 fonda il Gruppo di Ricerca e di Studi per la civiltà europea, conosciuto come GRECE. In Italia il suo pensiero è stato divulgato e sviluppato dal politologo Marco Tarchi e avvicinato anche dallo scrittore e giornalista Massimo Fini È stato collaboratore alle riviste: “Cahiers universitaires”, “Europe Action” e “Défense de l’Occident”, redattore capo dell’”Observateur Européen”, di “Nouvelle École”, “Midi-France”. Critico letterario di “Valeurs actuelles”, “Le Spectacle du monde”, “Le Figaro-Magazine”. Direttore di collane editoriali: Editions Copernic, Editions du Labyrinthe, Pardès, Grands Classiques, Editions l’Age d’Homme.Attualmente dirige due riviste: Nouvelle Ecole (dal 1968) e Krisis (dal 1988). I suoi scritti sono stati pubblicati su alcuni quotidiani come Le Figaro, Le Spectacle du Monde (dopo 2000) e Telos (il giornale della sinistra radicale statunitense).
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 25 luglio 2012
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Kwa Chong Guan, Role of Intelligence in International Crisis Management-RSIS Working Paper,No. 243,23 July 2012
Kwa Chong Guan is Senior Fellow at the S Rajaratnam School of International Studies where he coordinates the Schools networks with policy institutions in the region. He joined the School after serving at its forerunner, the old department of Strategic Studies at the SAFTI Military Institute. He is also Co-Chair of the Singapore National Committee in the Council for Security Cooperation in the Asia Pacific and was in June 2011 nominated by his ASEAN colleagues to co-chair the CSCAP. Kwa started his career in the Ministry of Foreign Affairs before moving to the Ministry of Defence where he worked on some of the issues discussed in this Working Paper. He also worked on the issues of this Working Paper as a Singapore Armed Forces reservist officer in various military intelligence assignments. He was seconded for several years to the Oral History Department and concurrently, the old National Museum, which he lead through a major reorganization. Kwa has also taught history as an Adjunct staff of the History Department at the National University of Singapore, and before that, the National Institute of Education. He continues to be associated with the National University of Singapore History Department in an honorary capacity and is involved in a department project to compile an anthology of early modern European and Asian archival records and texts on Singapore. He has published on subjects from the archaeology of 14th century Singapore to policy analysis for regional security crisis management.
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 25 luglio 2012
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Gagliano Giuseppe Mondialismo e archeofuturismo nella riflessione di Guillaune Faye
Diplomato all’Institut d’études politiques di Parigi e titolare di un dottorato in scienze politiche, è stato uno dei principali teorici del Groupement de Recherches et Etudes pour la Civilisation Européenne (GRECE), e dell’ambiente più tardi noto come Nouvelle Droite francese, nel periodo che va dal 1970 al 1986 ed in seguito ispiratore di diversi ambienti identitari in tutta Europa. Ha collaborato con giornali e riviste come Figaro-Magazine e Paris-Match, nonché con l’emittente radio Skyrock. Faye propone un pensiero volontarista, faustiano, marcatamente nietzscheano e portatore di un neopaganesimo postmoderno. La sua visione del mondo esalta la tecnoscienza visionaria dello spirito europeo. In quest’ottica Faye propone una biopolitica positiva particolarmente radicale, esaltata anche come possibile via per far fronte alla crisi demografica che minaccia l’Europa. Da un punto di vista più politico, nella prima parte del suo percorso culturale Faye adotta vedute particolarmente anti-occidentaliste e apertamente terzomondiste. In quest’epoca, durata fino a metà degli anni ’80, Faye designa come nemico principale il mondo occidentale a guida USA, contro il quale tutti i popoli liberi e radicati nelle proprie tradizioni devono far fronte comune. Le sue riflessioni sul Sistema come entità acefala ed autoregolantesi anticipano le dinamiche dell’attuale globalizzazione e richiamano alla mente alcune tesi di Michel Foucault sulla microfisica del potere.A partire dalla fine degli anni ’90, Faye ha invece sviluppato un’autocritica che coinvolge soprattutto le sue vedute di un tempo a proposito dell’Islam, da lui ora indicato come nemico giurato dell’Europa. In quest’ultima fase della sua attività metapolitica, Faye denuncia l’immigrazione allogena come una forma di colonizzazione di popolamento. I suo maestri dichiarati sono Friedrich Nietzsche, Carl Schmitt, Giorgio Locchi, Raymond Ruyer e Martin Heidegger.
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 24 luglio 2012
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Gagliano Giuseppe Anticapitalismo,totalitarismo tecnocratico e nichilismo nella riflessione di Erns Junger
Ernst nacque, maggiore fra sette figli, dalla famiglia borghese e protestante del chimico-farmacista Georg Ernst Jünger (1868-1943) e di Caroline Lampl (1873-1950), nella quale il fratello Friedrich Georg, futuro scrittore, era il suo miglior amico. Trascorse l’infanzia a Hannover, dove il padre aveva un laboratorio, poi a Schwarzenberg; i frequenti cambiamenti di scuola lo resero uno studente di modesto profitto e per questo motivo dal 1905 studiò in collegio per poi rientrare, nel 1907, presso la famiglia a Rehburg da dove passò ancora nella Scharnhorst-Realschule di Wunstorf. Allo studio delle materie canoniche, preferiva l’entomologia e i romanzi d’avventura: scrisse anche poesie atteggiandosi a dandy.A sedici anni, nel 1911, si iscrisse, con il fratello Friedrich, nell’associazione giovanile di ispirazione romantica ed ecologista Wandervogel (“Uccelli migratori”), fondata da Karl Fischer. Dopo essere passato a studiare nel liceo di Hameln, nell’estate del 1913 scappò in Francia e a Verdun si arruolò nella Legione straniera: venne trasferito in Algeria per essere addestrato nel campo di Sidi Bel Abbès. Con un compagno, cercò di fuggire anche di qui, ma fu ripreso in Marocco. Fu congedato e rimandato in Germania grazie all’intervento del padre e del Ministero degli Esteri tedesco, che richiesero il suo rientro in Germania, stante la sua minore età. Jünger narrerà quest’esperienza nel romanzo autobiografico Afrikanische Spiele (Ludi africani), pubblicato nel 1936.Pochi mesi dopo, nell’agosto 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale si arruolò volontario in fanteria: combatté sul fronte occidentale e, ferito quattordici volte su quello francese presso Cambrai, venne decorato nel 1917 con la Croce di ferro di prima classe e il 18 settembre 1918 con la più alta decorazione militare prussiana istituita da Federico il Grande, l’ordine Pour le Mérite. Ernst Jünger durante la prima guerra mondiale, appena decorato con l’Ordine di Hohenzollern.Conclusa la guerra, continuò a servire nell’esercito, partecipando nel 1920 alla repressione del tentato putsch di Kapp. Si oppose alla Repubblica di Weimar, valutata come il risultato politico di una sconfitta militare considerata immeritata e dell’«onta» del trattato di Versailles. I suoi romanzi In Stahlgewittern. Aus den Tagebuch eines Stoßtruppführers, Nelle tempeste d’acciaio (1920-1922), Der Kampf als inneres Erlebnis (1922), Sturm (1923), Das Wäldchen 125. Eine Chronik aus den Grabenkämpfen, Boschetto 125 (1925), Feuer und Blut (1925), basati sulle sue personali esperienze del fronte, sono una riflessione sulla guerra e furono accolti con entusiasmo dalla stampa conservatrice tedesca. Lasciato l’esercito nel 1923, studiò filosofia e zoologia a Parigi e a Napoli, intanto che aderiva per breve tempo all’organizzazione paramilitare dei Freikorps. Il 3 agosto 1925 si sposò con Gretha de Jeinsen, da cui il 1º maggio 1926, a Lipsia, ebbe il suo primo figlio Ernst (dai genitori sempre chiamato Ernstel) e il 26 lo scrittore interruppe gli studi universitari senza laurearsi, dedicandosi completamente alla scrittura. Nel 1934 nacque il secondogenito Alexander. Esponente di primo piano della Rivoluzione conservatrice, collaborò a diversi periodici nazional-rivoluzionari come Standarte, Vormarsch’, Arminius, Die Kommenden, Wochenschrift des neuen Nationalismus, Kampfschrift für deutsche Nationalisten e al Der Widerstand di Ernst Niekisch.Benché prefiguratore del nazismo nel saggio del 1932 Der Arbeiter (L’operaio), non appoggiò attivamente il Partito nazionalsocialista di Adolf Hitler e rifiutò di dirigere l’unione nazista degli scrittori (Goebbels scrisse nei propri diari: «gli facemmo ponti d’oro che lui sempre si rifiutò di attraversare»). Nel conflitto fu ufficiale della Wehrmacht a Parigi durante l’occupazione tedesca della Francia, intrattenendo rapporti culturali con scrittori francesi (ma litigando con Céline). Conosceva alcuni degli ufficiali prussiani che parteciparono al fallito attentato del 20 luglio 1944 sotto la direzione di Claus von Stauffenberg, ma essendo coinvolto in modo marginale non fu condannato o imprigionato ma solamente congedato dall’esercito. Il 29 novembre dello stesso anno il figlio Ernstel, inviato sul fronte italiano in un battaglione penale (aveva manifestato opinioni antinaziste) cadde in combattimento a Turigliano presso Carrara-avanza il 29 novembre 1944. La notizia gli pervenne soltanto il 12 gennaio del 1945. Dal gennaio al maggio 1945, congedato, fece parte della difesa civile a Kirchhorst.Dopo il conflitto venne comunque accusato di connivenza con il regime a causa del suo credo nazionalista, nonostante nei suoi scritti – soprattutto in Strahlungen e Diari 1941-1945 – la sfiducia per il regime hitleriano sia evidente. Tuttavia in Nationalismus und Judenfrage del 1930, Jünger aveva descritto gli Ebrei come una minaccia per l’unità dei Tedeschi. Cominciò a intrattenere una fitta corrispondenza con i principali intellettuali tedeschi, dallo stesso Schmitt a Martin Heidegger. Gli fu interdetto di pubblicare in Germania sino al 1949. Nel 1950 si trasferì a Wilflingen, villaggio dell’Alta Svevia, abitando nella foresteria del castello dei von Stauffenberg, dove rimase sino alla morte. Per tutta la vita sperimentò diverse sostanze, in particolare LSD e mescalina ma anche etere, hashish e cocaina. Intraprese altri viaggi, nel Mediterraneo e in Oriente, scrivendo e coltivando la giovanile passione entomologica, trovando nuove specie di coleotteri che a tutt’oggi portano il suo nome, quali il Carabus saphyrinus juengeri e la Cicindera juengeri juengerorum. Dal 1960 al 1972 diresse, insieme a Mircea Eliade, la rivista Antaios, pubblicata dall’Editore Klett di Stoccarda.Nel 1996 si convertì al cattolicesimo.Nel 1980 Jünger ottenne il prestigioso Premio Goethe (conferito, tra i pochi, a Bertold Brecht e Thomas Mann) che lo consacrò tra i massimi scrittori e pensatori tedeschi del Novecento; il merito stava soprattutto nell’analisi (e nella critica) della modernità; questo è il campo in cui le sue potenti intuizioni ne fanno, fra l’altro, uno degli intellettuali più discussi del XX secolo.
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 23 luglio 2012
https://centrostudistrategicicarlodecristoforis.wordpress.com/2012/07/23/gagliano-giuseppe-anticapitalismototalitarismo-tecnocratico-e-nichilismo-nella-riflessione-di-erns-junger/
Gagliano Giuseppe Il fascismo spiritualista della rivista “Combat” nell’interpretazione di Zeev Sternhell
Zeev Sternhell is an Israeli historian and one of the world’s leading experts on Fascism. Sternhell headed the Department of Political Science at the Hebrew University of Jerusalem and writes for “Haaretz” newspaper.
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 22 luglio 2012
https://centrostudistrategicicarlodecristoforis.wordpress.com/2012/07/22/gagliano-giuseppe-il-fascismo-spiritualista-della-rivista-combat-nellinterpretazione-di-zeev-sternhell/
Gagliano Giuseppe Aspetti della Rivoluzione Conservatrice nell’interpretazione di Stefan Breuer
Stefan BREUER (1948) insegna sociologia all’Università di Amburgo. È autore di diversi saggi su questioni di teoria della società e filosofia politica. Tra i suoi titoli più recenti, Sozialgeschichte des Naturrechts (1983), Imperien der Alten Welt (1987), Max Webers Herrschaftssoziologie (1991).
Pubblicato da centrostudistrategicidecristoforis in 22 luglio 2012
https://centrostudistrategicicarlodecristoforis.wordpress.com/2012/07/22/gagliano-giuseppe-aspetti-della-rivoluzione-conservatrice-nellinterpretazione-di-stefan-breuer/